Quando ero piccola andavo spesso a trovare la nonna. Ero molto felice di andare da lei, ma lo ero ancora di più quando c’erano i miei cugini. Giocavamo tantissimo, era una specie di missione, interi pomeriggi in giardino a inventarsi giochi su giochi.
Ma il re indiscusso dei giochi era senza dubbio nascondino!
La nonna aveva un giardino molto grande e con molto angoli in cui potersi infilare. Per trovare tutti ci voleva sempre un sacco di tempo!
Un giorno trovai un nascondiglio davvero speciale. Era uno spazio angusto ma con un ottimo punto di vista su chi poteva arrivare. Mi infilai e aspettai ridendo sotto i baffi. Pensavo che sicuramente non mi avrebbero trovata e che, dopo quella performance, sarei stata una specie di campionessa inarrivabile.
Aspettai un po’.
Poi un altro po’…
Un altro po’ ancora…
Ma dov’erano finiti tutti quanti? Forse si erano spostati dall’altro lato del giardino? Forse era il caso di uscire allo scoperto e rischiare di essere vista.
Quando mi videro arrivare non fecero una piega. E quando chiesi del nostro gioco mi risposero con sufficienza e senza neppure guardarmi: “Nascondino? È da tanto che abbiamo smesso!”
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